
È scontro aperto tra l'associazione LabUr (Laboratorio di
Urbanistica), e la coppia Luca Parnasi-James Pallotta sulla costruzione del
nuovo stadio della A.S. Roma a Tor di Valle, nella periferia della Capitale. Un
gruppo di associazioni e comitati civici, dalla sezione romana di Italia Nostra
ad Assoconsumatori, passando proprio per LabUr - guidato dall'ingegner Andrea
Schiavone, e dagli gli urbanisti Paolo Berdini e Paula de Jesus - presenteranno
la settiamana prossima un esposto per falso ideologico alla Procura della
Repubblica di Roma. Sotto accusa la dichiarazione d'interesse pubblico per il
nuovo stadio, approvata dalla Giunta comunale lo scorso 5 settembre. Il
presidente della squadra e la società Parnasi vorrebbero edificare vicino
all'impianto sportivo un colosso di cemento da quasi un milione di metri cubi.
Da qui la protesta non solo della popolazione, ma anche di diversi comitati di
esperti.
Globalist ha sentito in merito proprio l'ingegner
Schiavone.
Perché questo esposto?
Noi non riconosciamo l'interesse pubblico nelle
motivazioni incluse nella decisione della Giunta comunale, in quanto sono
strumentali per quello che riguarda l'approvazione dell'opera dello stadio. Ma
non erano e non sono fisicamente, a nostro avviso, reali, anche quando eseguite
a vantaggio del pubblico interesse. Per me è un escamotage, però lo poniamo
come ipotesi. Si tratta comunque di un reato che d'ufficio viene preso in
carico dalla Procura di Roma ci aspettiamo che su questo venga fatta una
corretta valutazione.
Come si difende il sindaco Marino e la Giunta?
Non ho notato alcuna risposta, anche se ci arrivano
trasversalmente informazioni su cui loro mantengono la propria posizione
ovviamente puntando sulla popolarità dell'opera che raccoglie il consenso di
gran parte della cittadinanza. È proprio questo un altro nodo su cui noi
puntiamo, cioè promuovere un'opera così grande facendo leva sul tifo di una
città come Roma, che però non è poggiata su motivazioni tecniche. È un inganno.
Quale sarà il vostro prossimo passo?
Continueremo la battaglia: con il falso ideologico
motiveremo tutte le pecche che questa Giunta ha sostenuto. Saranno sicuramente
le nostre interpretazioni, però, sono motivate dai fatti soprattutto con la
corretta valutazione della formazione dello strumento urbanistico che ha
portato il signor Parnasi a proporre un'opera senza garantire tutto quello che
sarebbe necessario in questa forma di grande opera.
I residenti del quartiere vi appoggiano? Quali sono le
loro richieste?
La denuncia del falso ideologico è una nostra iniziativa
e ben venga se ci saranno ulteriori punti a contatto con la popolazione.
Capisco la realtà dei comitati locali che sono preoccupati dal carico
urbanistico. Qui si parla dello stadio della Roma, che però verrà usato
solamente ogni due settimane, quando c'è la partita in casa. In realtà si
tratterà si tratterà di una vera centralità urbana, perché migliaia e migliaia
di persone si sposteranno verso gli uffici direzionali che saranno realizzati.
È chiaro che loro vogliono, forse più di noi, delle garanzie sull'effettiva
vivibilità della zona. Non dimentichiamo poi dell'altra grande opera realizzata
sempre da Parnasi cioè l'Euroma2, dove c'è il grande centro commerciale e due
grattacieli, che ha già abbastanza sconvolto il carico urbanistico del
quartiere.
Mercoledì 22 ottobre è stata convocata la Commissione
Urbanistica del Campidoglio. Cosa sperate verrà deciso?
Noi saremo presenti in forma di auditori. L'argomento
principale sarà quello di strappare o meno gran parte delle opere ad oggi
affidate a Parnasi per un corretto equilibrio. Noi per ora andiamo avanti per
la nostra strada. Partiamo con la denuncia e dichiariamo cosa secondo noi è
stato tenuto nascosto. La politica dovrà avere un ruolo in questa vicenda.
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